

Vèzië e natìurë fenë a la mòrtë dìurë.
(Vizi e carattere fino alla morte durano).
Tàndë sacrefècë pë nu mualë cambà, pë na fossë štràttë e pochë cuppuìutë.
(Tanti sacrifici per un male vivere, per una fossa stretta e poco profonda).
Vè l’àsenë da la mundàgnë, caccië lu puatràunë da la štàllë.
(Viene l’asino dalla montagna, caccia il padrone dalla stalla).
Questo per dire che a volte ci sono persone che con un minimo di confidenza, da un dito si prendono un braccio.
Vì pë fartë lu suàgnë dë la cràucë të cìchë l’ùcchië.
(Vai per farti il segno della croce ti cavi un occhio).
Questo per dire che a volte qualunque cosa cerchi di fare ti va male.
Questa è la copertina del mio nuovo libro a vignette.
Dall’introduzione del libro
“A volte la mente senza che tu faccia dei percorsi guidati, apre nella memoria cassetti di ricordi che sembravano dimenticati, volti sbiaditi dal passare inesorabile degli anni…”
“Le vignette da me fatte non è altro che un omaggio al ricordo di colleghi che nelle varie occasioni hanno tirato fuori aneddoti fatte con spontanea simpatia…”
“I vari colleghi che si alternano e s’incrociano nel libro sono divisi in quattro categorie.
La prima è l’AZIENDA rappresentata fisicamente da tutte quelle persone chiamate Capo, la seconda è il SINDACATO rappresentata dai Delegati di tutte le organizzazioni, la terza categoria, gli OPERAI con contratto a termine, ogni uno con il suo livello e in fine la nuova forza lavoro, il futuro, chiamati PRECARI, INTERINALI o con altri nomi che significano sempre la stessa cosa, non ti abituare questo posto di lavoro non è tuo”.
L’Autore