

Vì pë fàrtë lu suàgnë dë la cràucë e të cìchë l’ùcchië.
(Vai per farti il segno della croce e ti cechi un occhio).
Si dice di quando uno si sente sfortunato.
Rimedi contadini.
Ricordo che un tempo andando in campagna se capitava di tagliarsi, la prima cosa che ti dicevano era quella di urinarci sopra per disinfettare la ferita, forse perché gli antichi sapevano che l’urina era sterile e conteneva ammoniaca.
La seconda era quella di trovare delle canne secche, romperle e prendere l’ànemë dë la cànnë (l’anima della canna), quella membrana bianca all’interno delle singole sezioni della canna (i nodi), anche lei cresciuta in un ambiente sterile, depositala sulla ferita, l’ànemë fermava il sangue e fungeva da cerotto, se ne mettevano diverse fino a bloccare il sangue, aiutando a cicatrizzare la ferita.
Stefano Marchetta
Legno e Metallo: Rappresenta un Cuore puro che si apre al vortice dell’Amore.
Ùcchië fènë e saccoccë dë spènë.
( Occhio fino e tasca di spine).
Si riferisce a persone che capiscono le cose buone, ma non vogliono spendere.
Ufficio di collocamento mietitori.
Gruppo invalidi civili e di guerra.
Comunione nel 3° vico Garibaldi 1960.
<< Le donne di quest’epoca, sono fortunate ai bimbi,
danno il latte in polvere !>>
<< Allora per pulirli adoperano l’aspirapolvere ?>>