

La càsë štràttë fa la fammenë ‘ngignàrellë.
(La casa stretta fa diventare la femmina piena di ingegno).
La càsë štràttë fa la fammenë ‘ngignàrellë.
(La casa stretta fa diventare la femmina piena di ingegno).
Prima fila dal basso da Sx: Sambrotta Francesco, Passucci Silvio, Besca Bruno, Manfra Luciano, Bucciante Enzo, Tilli Piergiuseppe, Raspa Michele, Sparvieri Mario. 2° Fila: Rosato Piero, Napolitano Antonio, Del Borrello Adelmo, Ciccotosto Mario, Di Santo Nicola, Chinni Auro, De Luca Carlo, Cioffi Michele, Mezzanotte Nicola. 3° Fila: Di Florio Antonello, Persoglio Giacomo, Tumini Gennaro, Tomeo Eraldo, Ciampinelli Angelo, Greco Marcello, Artese Graziano.
Vì pë fàrtë lu suàgnë dë la cràucë e të cìchë l’ùcchië.
(Vai per farti il segno della croce e ti cechi un occhio).
Si dice di quando uno si sente sfortunato.
Rimedi contadini.
Ricordo che un tempo andando in campagna se capitava di tagliarsi, la prima cosa che ti dicevano era quella di urinarci sopra per disinfettare la ferita, forse perché gli antichi sapevano che l’urina era sterile e conteneva ammoniaca.
La seconda era quella di trovare delle canne secche, romperle e prendere l’ànemë dë la cànnë (l’anima della canna), quella membrana bianca all’interno delle singole sezioni della canna (i nodi), anche lei cresciuta in un ambiente sterile, depositala sulla ferita, l’ànemë fermava il sangue e fungeva da cerotto, se ne mettevano diverse fino a bloccare il sangue, aiutando a cicatrizzare la ferita.
Stefano Marchetta
Legno e Metallo: Rappresenta un Cuore puro che si apre al vortice dell’Amore.
Ùcchië fènë e saccoccë dë spènë.
( Occhio fino e tasca di spine).
Si riferisce a persone che capiscono le cose buone, ma non vogliono spendere.