Mar 31, 2020 - Articoli    No Comments

“Io speriamo che me la cavo.”

In questi giorni di tribolazioni e incertezze, di una umanità malgrado le avvisaglie nel tempo sottovalutate sembra che si stia sempre più avvicinando al ciglio del burrone, al punto di non ritorno, a causa di questa pandemia, mi sono tornate in mente le pagine di un libro letto anni fa:” Io speriamo che me la cavo”.

Così scritta:

 “Io preferisco la fine del mondo, perché non ho paura, in quanto che sarò già morto da un secolo. Dio separerà le capre dai pastori, uno a destra e uno a sinistra, a centro quelli che andranno in Purgatorio. Saranno più di mille miliardi, più dei cinesi, fra capre, pastori e mucche. Ma Dio avrà tre porte. Unagrandissima (che è l’Inferno), una media (che è il Purgatorio) e una strettissima (che è il Paradiso). Poi Dio dirà: «Fate silenzio tutti!» e poi li dividirà. A uno quà a un altro là. Qualcuno che vuole fare il furbo vuole mettersi di quà, ma Dio lo vede. Le capre diranno che non hanno fatto niente di male, ma mentiscono. Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno, il cielo scoppierà, Arzano si farà inmille pezzi. Il sindaco di Arzano e l’assessore andranno in mezzo alle capre. Ci sarà una confusione terribile, Marte scoppierà, le anime andranno e torneranno dalla terra per prendere il corpo, il sindaco di Arzano e l’assessore andranno in mezzo alle capre. I buoni rideranno e i cattivi piangeranno, quelli del purgatorio un po ridono e un po piangono. I bambini del Limbo diventeranno farfalle:

“Io speriamo che me la cavo.”

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